L’ambito della medicina estetica si espande con l’arrivo di nuove tecnologie morbide per trattare le adiposità localizzate. Gli strumenti per la liposuzione stanno gradatamente lasciando spazio a tecniche alternative come la lipocavitazione ad ultrasuoni, la pressoterapia, l’endermologia e i bagni di fieno, per coloro che auspicano soluzioni meno tecnologiche.
La lipocavitazione utilizza un dispositivo di ultrasuoni a bassa frequenza, circa 40 khz, puntato sulle aree problematiche per smantellare il grasso nelle cellule adipose.
Questo processo porta alla formazione di microbolle gassose nel tessuto colpito, che rilasciano i grassi nel flusso sanguigno, successivamente eliminati attraverso reni e fegato. Solitamente, tutto questo è seguito da massaggi drenanti per disperdere le tossine.
La pressoterapia fa uso di speciali stivali indossati dal paziente che esercitano una pressione sui vasi sanguigni, alleviando la sensazione di pesantezza nelle gambe. A volte, oli essenziali sono incorporati per intensificare l’efficacia del trattamento. I risultati sono molto piacevoli, lasciando una sensazione di gambe leggere.
L’endermologia è un massaggio meccanico specifico effettuato con rulli che esercitano una pressione positiva e negativa sulla pelle. Questo stimola il riassestamento del tessuto adiposo e un rimodellamento cutaneo. Questo processo aiuta anche a eliminare i ristagni linfatici, creando un’esperienza globale rilassante e piacevole. Tuttavia, a differenza della liposuzione, l’endermologia non rimuove il grasso. Può richiedere fino a 14 sessioni di 35 minuti ciascuna, ma già dopo 5 sessioni si possono cominciare a notare i primi risultati.
La Fitobalneoterapia riguarda l’immersione in fieno fresco, una pratica nota per le sue proprietà depurative, ringiovanenti e rilassanti. Le erbe utilizzate nel trattamento varieranno a seconda del risultato desiderato. Il calore prodotto, che può variare dai 40 ai 70 gradi, promuove la sudorazione e facilita l’assorbimento dei principi attivi delle erbe. È importante notare che alla fine del trattamento si dovrebbe bere acqua per reintegrare i fluidi persi.