“La mia linea di moda non è destinata alla cultura italiana delle escort e delle feste bunga bunga. È per l’onesto quotidiano lavoratore e le donne laboriose.” Queste sono le parole di Raffaella Curiel, una stilista di fama.
Mentre la settimana della moda di Milano inaugura oggi, non si può non riconoscere la pertinenza di tale dichiarazione. Solleva un argomento che ci colpisce tutti profondamente: la presenza fastidiosa di minoranze rumorose di cui siamo incessantemente obbligati a sentir parlare per le loro vergognose azioni, a scapito della maggioranza silenziosa che continua a vivere e lavorare nel rispetto della legge e della condotta morale.
Dobbiamo davvero credere che l’Italia sia solo costituita da “papi” e escort disposte a fare qualsiasi cosa per un minimo di popolarità sin da quando erano adolescenti?