Si dice che la gelosia sia la malattia dell’amore; un sentimento motivato dalla sfiducia e dalla paura dell’infedeltà che spesso finisce con una rottura. E se ci fosse qualche accenno di corna in una relazione? In caso di dubbio, il 60% preferisce dare un’occhiata al cellulare del proprio partner e porre così fine a ogni tipo di sospetto, secondo uno studio preparato da FriendScout24, una piattaforma di incontri online.
Il rapporto – redatto tra un totale di 2.500 uomini e donne – mostra che nella sfera sentimentale la gelosia può danneggiare gravemente i rapporti di coppia. Pertanto, il 51% degli intervistati ammette di aver subito un disastro amoroso a causa dei dubbi infondati della loro, fino ad allora, dolce metà.
Tuttavia, nonostante il 63% degli utenti di Internet non si consideri una persona gelosa, riconosce di reagire in modo possessivo quando ne fornisce le ragioni. Controllare le uscite del partner, vedere dove si muove o interrogarlo ogni sera quando esce per una festa sono alcuni degli atteggiamenti più comuni.
Gli ex sono la causa principale che alimenta la gelosia in una coppia e ancora di più quando si mantiene un buon rapporto con loro. Secondo il sondaggio, sette su dieci ammettono di essersi sentiti gelosi di un ex, essendo sostenitori del motto «dove c’era il fuoco c’è sempre la cenere».
Dopo gli ex, lo studio di FriendScout24 riflette che un altro motivo per essere gelosi è uscire a fare festa insieme e che uno dei due trascorre ore a parlare con estranei. Di fronte a questa situazione e per calmare la «peluria», più della metà degli intervistati fa tutto il possibile per interrompere la conversazione e far capire chi è il proprio ragazzo.
Gli amici possono anche provocare attacchi di gelosia in una relazione romantica. Il 35% degli intervistati ritiene che passare più tempo con i «colleghi» durante la settimana o fare più progetti con loro del solito possa portare a un conflitto amoroso.
Infine, anche Internet e i social media sono una giustificata causa di irritazione della coppia. Secondo il 15% degli intervistati, passare ore e ore su Facebook, incontrare persone online o partecipare a eventi organizzati sui social network, può portare a discussioni coniugali per presunta mancanza di attenzione.
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