Raddrizzare la schiena

Tratto da un testo di Gianfranco Di Mare, noto Ingegnere delle Prestazioni, ci vengono presentati diversi casi in cui l’atleta, una volta reso consapevole di un difetto, riesce ad eliminarlo in breve tempo. Tuttavia, ci sono situazioni in cui semplicemente far notare l’errore non è sufficiente, come ad esempio quando un atleta porta avanti le spalle.

In casi come questi, non si tratta di una mancanza d’intelligenza dell’atleta, ma piuttosto del fatto che l’atteggiamento errato non è solo una distrazione, ma ha una ragione fondamentale che necessita di essere destrutturata.

Nel caso specifico delle spalle che vengono ruotate, l’atleta sta sostituendo il movimento corretto delle braccia con quello delle spalle. Ciò indica che la sequenza di movimenti corretta non viene percepita come intuitiva.

Per risolvere questa problematica, Di Mare suggerisce una tecnica efficace: l’atleta, stando immobile, dovrebbe praticare il corretto movimento delle braccia, preferibilmente in modo piuttosto ampio. Successivamente, l’atleta dovrebbe iniziare a piegare lentamente il corpo in avanti fino a raggiungere la posizione orizzontale e poi tornare gradualmente in posizione eretta, mantenendo sempre la corretta azione delle braccia e ripetendo questo processo più volte.

Dopo alcuni giorni, una volta che il gesto è stato correttamente assimilato, l’atleta potrebbe provare a eseguire l’esercizio camminando e, successivamente, correndo lentamente. Mentre corre normalmente, l’atleta avrà l’occasione di riflettere sulle nuove sensazioni che sta sperimentando.

Durante l’esecuzione dell’esercizio, è consigliabile mantenere l’angolo delle braccia piuttosto chiuso e, nelle fasi statiche dell’esercizio, tenere le gambe un po’ divaricate.

L’immagine di riferimento per queste informazioni è fornita da acrobatic.it.