Gianfranco Di Mare, un Ingegnere delle prestazioni, discute il periodo mediamente necessario per la preparazione di una squadra nazionale di calcio, ad esempio per la Coppa del Mondo. Questo periodo si aggira intorno ai due mesi, ma può essere esteso sino a 40 giorni nelle situazioni più fortunate. Di Mare si domanda come utilizzare al meglio questo periodo per massimizzare le prestazioni della squadra.
Squadre ambiziose che puntano a competere fino alle ultime partite dei Mondiali devono tener conto anche della durata del torneo, che è di circa 30 giorni.
Mentre, per le squadre che prevedono di non superare le qualificazioni, il compito è relativamente più facile: possono puntare a raggiungere il picco di forma in un lasso di tempo più breve. Le squadre più competenti, invece, sono costrette a scegliere, dato che non è possibile raggiungere e mantenere il massimo della forma per un mese con solo otto settimane di preparazione disponibili.
Questo porta a una domanda fondamentale: come ottenere i migliori risultati? Di Mare suggerisce che, se il ritiro della squadra inizia subito dopo la fine del campionato nazionale come accade in Italia, i giocatori hanno un periodo di riposo di 5-10 giorni. Tuttavia, non sempre rispettano i programmi di allenamento previsti quando sono lontano dal loro club, soprattutto se sono stanchi alla fine del campionato. Nonostante ciò, Di Mare vede un vantaggio in questa situazione, poiché la freschezza e la voglia di giocare sono determinanti nello sport e molti atleti beneficiano dei cambiamenti e delle variazioni.
Con otto settimane disponibili prima della prima partita, gli allenatori iniziano a fare le loro scelte strategiche. Devono risolvere tre interrogativi principali: quando vogliono che la squadra raggiunga il picco di forma, quanto tempo dovrebbe durare e quale differenza vogliono tra il picco di forma e la forma media.
Di Mare sottolinea che la durata della condizione fisica è direttamente proporzionale alla quantità di lavoro svolto. Pertanto, le squadre più forti che si prevede raggiungeranno le fasi finali mirano a mantenere la forma fisica il più a lungo possibile, anche se questo comporta un rischio di non essere in ottima forma nelle prime partite. Aumenta dunque il rischio di subire una sconfitta da un avversario inizialmente non considerato tra i favoriti. La forma fisica inizialmente imperfetta, combinata con il fatto che i giocatori spesso iniziano a conoscersi e a capirsi solo giocando insieme, può rappresentare un rischio evidente. Nel prossimo post Di Mare presenterà un esempio di programma di preparazione per una squadra di alta qualificazione.