Scritto da Gianfranco Di Mare, un ingegnere delle prestazioni, questo testo discute i dettagli di come il corpo produce energia per alimentare le funzioni vitali. L’argomento è stato precedentemente trattato in W&P. Egli sottolinea che i processi di produzione di energia del corpo seguono le stesse regole delle capacità di prestazione. Nel riposo, il corpo usa determinate trasformazioni biochimiche in un modo specifico, ma con lo sforzo, le cose possono cambiare drasticamente.
Egli spiega che durante i periodi di riposo il nostro corpo alimenta l’attività muscolare principalmente con un mix di acidi grassi e glucosio. Questi elementi vengono ossidati e la sola infarinatura rimane l’acqua e l’anidride carbonica. La miscela è ampia in acidi grassi quando l’attività muscolare è bassa. Il punto chiave per comprendere il processo è questo: tutto dipende da quanta energia il corpo richiede a ogni secondo.
L’autore continua spiegando che i processi energetici che utilizzano l’ossigeno sono detti ossidazioni o meccanismi ossidativi – anche noti come meccanismi o processi aerobici. Il limitatore è che la potenza delle ossidazioni è molto bassa. Per sostenere uno sforzo intenso, servono altre fonti energetiche, come il meccanismo che produce acido lattico.
Il trucco, secondo Di Mare, è che aumentare i nostri meccanismi ossidativi verso la massima potenza aerobica, ci permette di utilizzare meno fonti energetiche e quindi sostenere più sforzo.
Di Mare conclude illustrando che alcuni tipi di sforzo non aerobico non producono acido lattico. Questi sono gli sforzi che durano meno di quattro o cinque secondi. Tuttavia, l’alattacido potrebbe essere l’effort, mentre l’alattacido potrebbe essere il meccanismo di riposo. Questo svela anche un altro aspetto fondamentale nel riscaldamento ideale. Infine, presenta la foto di Phillips Shaun, dei San Diego Charges della National Football League, durante una sessione di sprint.