Claudio Cesare Prandelli, appassionato d’arte moderna e in particolare di Kandinskij, da giovane aveva ambizioni di diventare un architetto. Ora, il suo ruolo è quello di ricostruire l’Italia come farebbe con un grattacielo, avendo sempre in mente la norma fondamentale dell’architettura: lo svago deve rimanere costante.
Prandelli, attuale allenatore di calcio e nuovo responsabile tecnico della Nazionale, si trova a Firenze, sua città, per il secondo incontro degli azzurri dopo il Mondiale. Ha deciso di giocare questa partita in casa, consapevole del potenziale di Firenze e dei suoi tifosi, e spera di vedere un stadio pieno di famiglie e bambini.
Prandelli immagina il suo grattacielo non solo come un edificio alto, maestoso e tecnicamente perfetto, ma anche come qualcosa che abbia un’anima, in grado di ricreare un rapporto sano con i tifosi. Ipera inoltre che la “sua” Nazionale si contraddistingua per la determinazione, la disponibilità, la generosità e la simpatia, in modo tale da far sentire ogni italiano parte della squadra.
Questo compito non è facile, data la tensione cresciuta negli ultimi mesi sotto la gestione di Lippi. Tuttavia, Prandelli, nato artista e rimasto tale, si impegna con la stessa creatività in tutto quello che fa. Le metafore artistiche utilizzate nel corso dell’intervista per QN/Sole24ore indicano che la sua passione per l’arte e l’architettura perdura. Questi concetti sono stati inclusi nella sezione “Sportivamente, pensieri e parole nello sport”.
Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e gli annunci, fornire le funzioni dei social media e analizzare il nostro traffico. Inoltre forniamo informazioni sul modo in cui utilizzi il nostro sito ai nostri partner che si occupano di analisi dei dati web, pubblicità e social media, i quali potrebbero combinarle con altre informazioni che hai fornito loro o che hanno raccolto in base al tuo utilizzo dei loro servizi. Visualizza dettagli