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Il pranayama rappresenta uno dei pilastri fondamentali nell’esercizio dello yoga, sottolineando l’importanza del controllo della respirazione. È una competenza che ogni yogi dovrebbe migliorare.
Pranayama, che tradotto dal sanscrito significa respiro esteso, è una tecnica usata per raggiungere uno stato di equilibrio mentale, attraverso l’addestramento necessario per governare i propri pensieri.
Attraverso una respirazione adeguata, è possibile placare la mente in situazioni di sovraccarico di pensieri negativi. Con un ritmo di respirazione profondo e disteso, si riesce a calmare e rilassare anche la mente. Questa metodologia permette di purificarsi dalle energie negative e dalle preoccupazioni, ritrovando un’aura di tranquillità.
Il pranayama permette di acquisire un respiro corretto che nel tempo genera molti benefici psico-fisici. Questa tecnica aiuta infatti i polmoni a funzionare meglio, migliora la digestione e le prestazioni del fegato, regola il ritmo cardiaco e tranquilizza quindi l’intero corpo. Il pranayama inoltre può avere un effetto preventivo sulla fatigue generale, grazie al suo potere rilassante che riduce lo stress e l’ansia.
Uno dei benefici del pranayama è che può essere praticato in ogni momento, dato che la respirazione è una nostra costante quotidiana. Inoltre, non è richiesta alcuna esperienza in yoga per praticare il pranayama.
Praticando regolarmente il pranayama, l’obiettivo è quello di sviluppare la mente attraverso una respirazione consapevole, distaccandosi dalla realtà. Una volta ottenuto un controllo dei tuoi pensieri, acquisirai un grado più alto di consapevolezza di te stesso e dell’universo.
Ci sono diversi tipi di respirazione che possono essere adottati nel pranayama, ognuno con differenze nei muscoli impegnati e nel volume d’aria inalato. La respirazione claviculare si avvale dei muscoli della parte superiore delle spalle, permettendo la dilatazione polmonare ma con un’inspirazione molto limitata.
La respirazione toracica, è quella che eseguiamo inconsapevolmente ogni giorno, dilatando e contrando i muscoli del torace e utilizzando la parte superiore e centrale dei polmoni.
Infine c’è la respirazione diaframmatica, che richiede maggiore controllo e che è la più utilizzata nello yoga. Permette una massima espansione polmonare e quindi un maggior volume d’aria inalata.
Nel pranayama, la respirazione è suddivisa in 4 fasi : inizio dell’inspirazione, profonda e controllata, seguita da una breve pausa in cui l’aria è trattenuta. Viene poi l’espirazione, anch’essa lenta, seguita da un’altra pausa prima di ricominciare a inspirare. Queste fasi permettono di rallentare la respirazione e di purificare il corpo e padroneggiare la mente.
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