Originaria dell’Amazzonia, la pianta di Guaranà è nota per le sue proprietà che stimolano il metabolismo . Questo viene attribuito alla presenza di caffèina, tannini e altre sostanze psicoattive come le saponine nel suo estratto secco. I semi di questa pianta, che contengono tra il 2,5 e il 5% di caffeina, motivano anche il suo utilizzo a scopo terapeutico.
Di frequente, il guaranà viene accostato a altre piante o erbe per aumentare la sua efficacia terapeutica.
Tra gli esempi vi sono il ginseng coreano, la liquirizia o la withania – quest’ultima, un’erba adattogena, è sovente usata per incrementare la resistenza alla fatica nello sport.
Quindi, l’uso del guaranà è favorito in situazioni di pressione bassa. Oltre a funzionare come un tonico ottimo per il corpo, aiuta nel trattamento dei dolori articolari e, soprattutto, promuove la perdita di peso in associazione a una dieta ipocalorica e regolare attività fisica.
Si ritiene che, quando combinato con altre sostanze comuni negli integratori e nelle bevande energetiche disponibili in commercio, il guaranà possa aiutare a reduzione del peso di pari a circa 2 chilogrammi in 2 mesi.
Tuttavia, per raggiungere questo obiettivo, è necessario prenderlo prima dei pasti principali. È inoltre da ricordare che la perdita di peso è in parte dovuta all’effetto soppressore dell’appetito generato dalla caffeina in esso contenuta, che stimola anche la diuresi, provocando una perdita di liquidi.
Nello stesso contesto, è importante considerare che la caffeina stimola anche l’eliminazione del calcio attraverso i reni. Pertanto, superare un dosaggio di 300 mg al giorno può aumentare il rischio di osteoporosi.
Il dosaggio generalmente varia in base all’età e allo stato di salute, ma fino a 2 grammi al giorno possono essere assunti senza particolari problemi.
Gli effetti collaterali possibili ,come tachicardia, insonnia, nausea, vomito e tremori, sono prevalentemente associati a sovradosaggi.
È consigliato consultare un medico prima di utilizzarlo, in particolare per donne in gravidanza e i diabetici poiché possono avere difficoltà nel controllo della glicemia a causa della caffeina.
Le persone affette da colite potrebbero notare un peggioramento dei sintomi con il consumo di questa pianta, che non dovrebbe essere assunta in caso di terapia con anticoagulanti.
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