Parturifobia: caratteristiche e chiavi per superarla

Dicono che la paura è gratuita e che ogni persona teme determinate situazioni. La paura in sé non è una cosa negativa, tranne quando diventa irrazionale e disordinata e il possibile pericolo viene amplificato. È allora che parliamo di fobia o disturbo fobico e ciò accade in caso di parturifobia o paura del parto. Questa paura, che in linea di principio è logica e normale, acquisisce alcune dimensioni preoccupanti che vi diciamo nel nostro dizionario delle fobie
.

Cos’è la parturifobia

La parturifobia è la paura del parto, al momento del parto. A volte è lo stesso disturbo della tocofobia, sebbene quest’ultima riguardi anche il periodo della gravidanza, non solo l’ultimo momento del parto. In ogni caso, è un disturbo che deve essere trattato in tempo utile per evitare conseguenze pericolose sia per la madre che per il bambino.

Avere paura al momento del parto è abbastanza logico e naturale. Anche se non hai mai vissuto quell’esperienza, è chiaro che si tratta di una situazione scioccante e molto stressante per tutto il corpo a livello fisico e mentale. Fortunatamente, oggi i rischi del parto sono aneddotici, ma ciò non riduce il livello di impatto che provoca sulla madre.

Tipi di parturifobia

Cosa rende la paura abituale del parto una fobia? La differenza sta principalmente nei sintomi. Quando è il momento di partorire, è normale innervosirsi e avere paura. Tutti vogliamo che vada bene e sappiamo tutti che qualcosa può complicarsi. Ma se compaiono tutti i sintomi dell’ansia, è perché quella paura naturale è già diventata un problema.

Nel caso della parturifobia, è comune avere pensieri ossessivi che non ti lasciano né giorno né notte in cui immagini i peggiori scenari possibili. E questo non accade solo alle neomamme, ma è più comune anche nelle donne che sono già state madri e hanno avuto partorimenti complicati.

Si distinguono quindi due tipi di parturifobia:

+ Nella parturifobia primaria, c’è più la paura del concetto di maternità, la paura di non essere all’altezza o di sentirsi sopraffatti dalle circostanze. Molte persone parlano di depressione postpartum, ma esiste anche la depressione prenatale.

+ La parturifobia secondaria riguarda quelle donne che hanno avuto un parto difficile e sono arrivate a pensare che o loro o il bambino morirebbero. Logicamente, questa esperienza può indurli a non voler ripetere quella situazione. In alcuni casi, queste donne non rimangono più incinte per paura.

Ma in altri casi prevale il loro desiderio di essere madre e quindi subiscono le conseguenze di quella contraddizione tra il voler avere un bambino e il cercare di evitare il momento del parto. Momento che logicamente non può essere evitato in alcun modo.

Trattamento della parturifobia

È difficile trattare la parturifobia in una donna già incinta, è più facile quando viene trattata prima di prendere una decisione. In ogni caso, il superamento di questa fobia passa attraverso una terapia psicologica come la terapia cognitivo-comportamentale, che aiuta a eliminare o ridurre le paure.

Ed è sempre consigliabile effettuare visite extra a ostetriche, ostetriche e altro personale sanitario per calmare l’ansia di quella donna con parturifobia. La possibilità di un parto programmato o di un taglio cesareo può essere presa in considerazione anche in alcuni casi in cui non è possibile superare questa fobia prima del parto.

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