Noi ci opponiamo all’uso del doping per vari motivi

Questo articolo non è una critica verso l’uso di sostanze dopanti, né ne sostiene l’approvazione. La sua finalità è presentare una realtà distinta affinché si possano estendere le prospettive. Colui che scrive, non ha mai fatto uso di doping durante la sua carriera sportiva.

I detrattori del doping lo vedono come una pratica antisportiva, non naturale e pericolosa per la salute. Per considerare un atleta “dopato” basta trovare nel suo corpo (urina, sangue) quantità di sostanze dopanti oltre un limite arbitrariamente stabilito. La lista di queste sostanze è piuttosto generica, suddivisa in categorie, e ogni categoria termina con un “… e simili”, in modo che l’atleta non possa “imbrogliare” utilizzando una sostanza nuova ma simile ad altre o non ancora elencata.

A un atleta, quindi, non è nemmeno consentito consumare un alimento naturale (pianta, parte animale) che possa fornirgli una particolare sostanza. Evidentemente, la naturalità non entra in gioco: ad esempio, l’assunzione di alte dosi di acido acetilsalicilico (una sostanza naturale) è vietata agli sportivi poiché è un anticoagulante. Il caffè è una sostanza naturale, ma se ne bevo troppo, risulterò positivo al test antidoping. Tuttavia, mangiare da McDonald’s è ALTAMENTE innaturale; ma nessuno lo vieta, insieme a migliaia di altre pratiche ed attività commerciali su cui nessuno osa esprimersi.

Se volete saperne di più, basta cercare “mcdonald’s” in qualsiasi motore di ricerca… scoprirete (leggerete) cose interessanti! Siate pronti.

Vedete, una sostanza vegetale che potrebbe aumentare – per esempio – la produzione di adrenalina nel corpo (ovvero una sostanza stimolante) è sicuramente in grado di cambiare la prestazione di un atleta: ma anche l’allenamento e un’alimentazione specifica possono farlo. L’idea che allenarsi tre volte AL GIORNO sia una pratica in qualche modo più naturale che mangiare una certa erba, a mio avviso, non ha fondamento. Non è possibile allenarsi tre volte al giorno tutti i giorni ed essere individui normali.
L’episodio che riguarda John Kelly è, d’altra parte, una prova che il concetto di naturalità e di sportività varia a seconda delle tendenze e della cultura.

Per quanto riguarda l’idea dell’antisportività del doping, chi difende questa posizione vuole credere in una pratica sportiva in cui gli atleti sono “tutti uguali”. Sono dispiaciuto nel comunicarvi che questa aspettativa è del tutto surreale, e innaturale essa stessa: antisportivo sarebbe, invece, far correre un bianco con dei neri americani in una finale mondiale dei cento metri piani, o con dei neri africani in una finale di pari livello di una qualsiasi gara di fondo dell’atletica: perché il tipo negroide ha una conformazione di articolazione muscolare diversa da quella del bianco, molto più favorevole, con dei vantaggi in termini di leva che lo farebbe vincere anche a parità di qualità muscolare (che non esiste). Ecco una delle ragioni delle prestazioni di questi atleti fantastici. Per non parlare della potenza aerobica degli uomini degli altipiani… Guardate gli ultimi dieci, quindici podi olimpici o mondiali e ditemi quanti bianchi ci sono saliti. La struttura negroide, però, si dimostra poco efficiente ad esempio nelle gare di nuoto, in cui le statistiche si invertono.

E c’è un altro punto non meno intrigante: la differenza dei livelli di testosterone (uno steroide anabolizzante, naturalmente prodotto dall’organismo ed utilizzato esternamente da molti atleti) tra due persone può essere molto più alta dell’incremento che si può avere assumento testosterone. Questa non è certo uguaglianza!
Ci sono persone che, pur frequentando assiduamente la palestra per un anno, ottengono scarsi risultati, e ce ne sono altre che mettono su venti chili di muscoli in sei mesi (sì, può succedere anche senza l’uso di sostanze). Come si può affermare che queste due tipologie di persone siano “alla pari”? Da un lato, desideriamo parità, ma dall’altro, esaltiamo il talento naturale… ah, quanto siamo retorici!

È importante notare che chi ha normalmente alti livelli ormonali può trarre più vantaggi da un’assunzione esterna rispetto a una persona con livelli normalmente bassi, perché i recettori cellulari degli ormoni lavorano in modo completamente diverso nelle due persone. Quindi, anche nel doping non c’è uguaglianza, perché un individuo ormonalmente debole non trarrà grandi benefici anche se si doperà. Chi è più forte rimarrà più forte, perché trae più benefici dall’assunzione di sostanze esogene. Ne abbiamo discusso facendo riferimento alla drammatica e famosissima maratona dell’italiano Dorando Pietri alle Olimpiadi di Londra del 1908

E non credete a chi vi dice che “una pillola” permette di diventare più forti senza allenarsi: è una delle più grandi bugie diffuse da persone incompetenti. Il doping serve a lavorare di più, non di meno.

Tuttavia, il doping è spesso dannoso alla salute. È vero. A proposito, sapete quante persone muoiono ogni anno in Italia a causa dell’alcool? Tra 17.000 e 42.000. Sono dati del Ministero della Salute. La stessa fonte afferma che

In Europa, circa un giovane su quattro, di età compresa tra 15 e 29 anni, muore a causa dell’alcol, che rappresenta il primo fattore di rischio di disabilità, morte prematura e malattia cronica tra i giovani.

Se queste cifre vi spaventano, provate a pensare ai morti per fumo. C’è chi non concorda con queste statistiche, ma io qui voglio solo mostrarvi che utilizziamo pesi e misure diverse a seconda di come veniamo manovrati dai media. Ben Johnson è stato ritenuto un mostro immorale, che ha compiuto azioni abiette sul suo corpo, mentre chiunque può legalmente acquistare un cartone di vino finto e contrarre la cirrosi epatica. Sarebbe meglio iniziare a pensare con la nostra testa, giusto? 🙂 Probabilmente la Nike non poteva tollerare che i cento metri fossero vinti dalla Diadora…

A proposito, non lasciamo in pace neppure i nostri bambini.

È scontato sottolineare che lo Stato Italiano (come tutti gli altri) permette sia la libera vendita di alcol che di tabacco, ed anzi in Italia detiene il monopolio dei tabacchi.

Non parliamo poi delle vittime sulla strada… nove mila ogni anno solo in Italia, e un milione e duecentomila nel mondo. Perché non si insegna alla gente a guidare bene? Oramai ci sono corsi di guida sicura ovunque… finanziare un corso all’anno per tutti coloro che guidano un

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