In passate discussioni, abbiamo approfondito il concetto di performance nel campo sportivo, con le sue sfide e dinamiche. È evidente che la fatica accumulata attraverso l’allenamento intensivo può abbassare il rendimento atletico. Al contrario, se si diminuisce la frequenza dell’allenamento o se si smette completamente, la performance aumenta, ma solo per un certo periodo.
Dopo di che, inevitabilmente, il livello di performance inizia a scendere. Per ritornare alla condizione di forma ideale, sarà necessario un nuovo ciclo di allenamento intensivo, nonostante l’elevata fatica iniziale.
Il concetto di “plateau”, che in italiano si traduce come “piatto” o “pianoro”, rappresenta una condizione di forma ottimale mantenuta per un certo periodo. Ad esempio, potete notare una rappresentazione visiva di un plateau nell’immagine di apertura.
Negli eventi mondiali, come i Mondiali di Calcio in Germania, gli allenatori delle squadre nazionali ambiscono a raggiungere un obiettivo tanto ambizioso quanto utopico: condurre ogni atleta, simultaneamente, al suo massimo plateau di performance e mantenerlo a quello stato dall’inizio alla fine del torneo.
Questo principio riguarda tutti gli sportivisti, a qualsiasi livello, e pone una grande domanda: come ci si arriva? Discuteremo di questo la prossima volta.
Immagine a cura di iso.vilspa.esa.es.
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