Scritto da Gianfranco Di Mare, un ingegnere di performance, il testo discute l’importanza di non allenarsi sempre alla massima intensità, specialmente per coloro che si allenano regolarmente.
Mare spiega che se il corpo contiene ancora fatica da un allenamento precedente, allora un carico esterno inferiore sarebbe sufficiente per generare lo stesso carico interno e dunque lo stesso effetto supercompensativo. Per coloro che non sono familiari con questi termini, Mare suggerisce di guardare i link appropriati.
Calcolare le percentuali da uno stesso tipo di allenamento è possibile, ma “scalare” pratiche differenti nei successivi allenamenti è più complicato. Tuttavia, la teoria stessa rimane applicabile.
Per esemplificare, Mare considera un ipotetico atleta che si allena per cinque giorni alla settimana, eseguendo solo una serie di esercizi addominali. Se al’inizio del suo allenamento, l’atleta è capace di sostenere l’esercizio per un totale di 15 minuti, Mare illustra come modulare l’allenamento nelle sequenze di giorni: lunedì 15 minuti, martedì 12 minuti, mercoledì 6 minuti, venerdì 12 minuti e sabato 4 minuti e 30 secondi.
Attraverso questa programmazione, seguendo l’andamento di 100% – 80% – 40% – Riposo – 80% – 30% – Riposo, l’atleta si accorgerà che dopo 2-3 settimane sarà in grado di superare i 15 minuti iniziali il lunedì. A questo punto, l’atleta dovrebbe sfruttare questa opportunità per stabilire un nuovo record da cui calcolare i valori per le settimane seguenti.
Conclude Mare, questo sistema può essere molto efficace se utilizzato correttamente e richiede alcune considerazioni che saranno discusse in una futura pubblicazione.
L’immagine di Gianluca Genoni è fornita come cortesia da genoni.com.