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Le dodici regole fondamentali per un allungamento ideale

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Il consiglio di Gianfranco Di Mare, un esperto Performance Engineer, è che tutti coloro che si allenano o praticano attività fisiche dovrebbero familiarizzare con lo stretching. Il principio fondamentale dello stretching è raggiungere posizioni che allungano delicatamente i muscoli. Ciò non deve assolutamente causare dolore, poiché l’obiettivo è che i muscoli si rilassino e si estendano.

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Il miglior modo per fare stretching è al termine di un allenamento quando i muscoli sono riscaldati e un po’ affaticati. Non c’è bisogno di stirare eccessivamente un muscolo pensando che sarà più efficace – se si avverte dolore, è probabile che il muscolo si stia contrarrendo invece di rilasciarsi. È opportuno mantenere una posizione di stretching per diversi minuti fino a quando ci si sente a proprio agio.

Un luogo comune da sfatare riguarda l’idea che sia utile spingere il muscolo ancora di più negli ultimi attimi di stretching. Invece, è bene sollevare lentamente il muscolo alla fine di un esercizio per ottenere risultati più duraturi. È importante evitare di fare stretching quando si è nervosi, preoccupati o di fretta. Infatti in queste condizioni la resistenza muscolare tende ad aumentare, impedendo ai muscoli di rilassarsi completamente. Fare stretching in stati di tranquillità è decisamente più efficace.

Una respirazione calma e lenta aiuta ad ottenere un allungamento muscolare più dolce, in particolare durante l’espirazione. L’importante è evitare movimenti bruschi: con il rilassamento, i muscoli si estenderanno da soli. Lo stretching può essere anche un’utile preparazione per un’attività fisica, ma in questo caso dovrebbe essere breve, con movimenti dolci e non statici, e soprattutto non dovrebbe mai causare dolore o formicolii.

In conclusione, se si pratica un allenamento intensivo, evitare lo stretching intensivo immediatamente dopo un esercizio particolarmente rigoroso. Infine, è necessario rifuggire la tecnica del rimbalzo, ovvero movimenti di affondo continuati, una pratica diffusa quindici anni fa e che potrebbe non essere più rilevante oggi.

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