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L’attività fisica, come la marcia rapida, può preservare la vita

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Potrebbe una vigorosa camminata rapida contribuire alla salvaguardia della vostra vita? Probabilmente la risposta sarebbe affermativa. Una recente ricerca statistica pubblicata sulla rivista Plos ONE e basata sui dati raccolti dai membri dell’Università di Berkeley dal 1998 ad oggi, che riguardano migliaia di persone che eleggono la camminata rapida come loro esercizio fisico, sembra sostenerlo.

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In particolare, sono stati analizzati i dati di oltre 7mila uomini e 31mila donne e poi paragonati con quelli dell’indice di mortalità nazionale americano.

Gli individui coinvolti nello studio sono stati suddivisi in quattro gruppi, a seconda della velocità del loro passo. Le analisi hanno rivelato che la rapidità della camminata è inversamente proporzionale al rischio di mortalità. Se, ad esempio, si impiega un quarto d’ora per percorrere un chilometro, il rischio di decedere si rivela significativamente più alto rispetto a quando si impiega meno tempo.

 

Interessante notare che, durante il periodo dell’indagine, tra i 39mila individui presi in esame, 2000 sono morti. Il 44% di queste persone apparteneva alla categoria dei “camminatori lenti”.

 

Di conseguenza, come osservano giustamente gli studiosi, “i risultati indicano che accelerare il ritmo offre vantaggi per la salute. Spingere il proprio corpo un po’ più avanti sembra innescare cambiamenti fisiologici benefici, effetti che un allenamento più soft non determina”.

 

Alla luce di ciò, ai cari camminatori non resta che alzare il ritmo per prolungare la loro esistenza e per abbassare le probabilità di morte!

 

Fonte: Corriere

Fotografia di Erika Kreger, Pinterest</p

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