Scritto da Gianfranco Di Mare, Ingegnere di Performance, questo post trae ispirazione dal ben noto aneddoto dello scienziato e della pulcetta. Spesso emergono alcuni miti incomprensibili sul funzionamento del corpo umano, principalmente dovuti all’ignoranza. Non c’è nulla di male nell’essere ignoranti; come diceva un filosofo, riconoscere la propria ignoranza è il primo passo verso la saggezza. Più maturi siamo in un particolare campo del sapere, minori saranno le probabilità di cadere in questi errori.
Un’altra ragione per cui diffondiamo falsità sul nostro corpo è il fatto che tendiamo a semplificarlo troppo. Questo atteggiamento può derivare dalla paura dell’ignoto, dalla necessità di controllo o dalla tendenza a commettere errori logici nel nostro ragionamento. Tendiamo a vedere il corpo umano come una macchina o un tubo digestivo, che segue regole predefinite per processare ciò che gli diamo. Secondo questa visione, se introduciamo alcune sostanze nel corpo, queste dovrebbero apparire in qualche forma all’uscita o essere sempre presenti all’interno. Ma fortunatamente, questa semplice e rassicurante visione è errata.
Ad esempio, è vero che il cervello utilizza un particolare tipo di zucchero, il glucosio, per alimentare le sue cellule. Ma questo non significa che l’assunzione di maggiori quantità di zucchero porti il cervello a utilizzarne di più. Infatti, il nostro corpo non funziona come una macchina. Subisce una serie di processi complessi che permettono la digestione, l’assorbimento e il trasporto dello zucchero attraverso le varie parti del corpo fino al cervello.
La nostra capacità di sopravvivere non dipende solo dalla quantità di zucchero che consumiamo. Siamo esseri viventi di grande complessità e, quindi, di grande adattabilità. Questo ci permette di resistere agli squilibri generati dalle influenze esterne.
Quando una particolare sostanza raggiunge una parte del nostro corpo, interagisce con centinaia di sistemi di controllo e di modulazione, tutti coordinati tra loro. Quando uno di questi sistemi smette di funzionare correttamente, sorgono problemi di salute. Prendiamo il calcio come esempio: a volte le nostre ossa mancano di calcio, mentre i nostri reni ne hanno in eccesso. Dunque, dovremmo eliminare il calcio dalla nostra dieta o aumentarne l’assunzione?
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