Cosa possiamo imparare dalla constatazione che tutti i fenomeni naturali, incluse le nostre attività personali, seguono un andamento gaussiano? In breve, quando ci mettiamo in gioco in un’attività intensa scopriamo che non riusciamo a dare il massimo subito. Se si tratta di un esercizio fisico, il nostro rendimento aumenta con il passare del tempo, per poi esaurirsi a causa della fatica. Se si tratta di un’abilità manuale, diventa più evidente solo dopo un certo periodo di pratica.
Se facciamo uno scatto, raggiungiamo la nostra velocità massima solo dopo alcuni secondi di accelerazione, e così via.
Se desiderate dare il meglio di voi in un’attività, scoprirete che la cosa più efficace sarà prepararsi gradualmente allo sforzo. Un muscolo resiste di più se viene riscaldato e preparato con brevi esercizi prima di affrontare il massimo carico. Se dovete sollevare pesi, assicuratevi che la colonna vertebrale, i muscoli della schiena, le articolazioni, i tendini, le gambe e le braccia non siano “a freddo”. E’ consigliato fare qualche movimento preventivo e massaggiare le parti che dovranno sopportare il carico maggiore.
In parallelo, scoprirete di accumulare meno fatica se non interrompete subito uno sforzo intenso. Se salite le scale di corsa o arrivate stanchi, non gettatevi su una poltrona o un letto subito dopo essere arrivati al quinto piano; pur sembrando più faticoso, sarebbe più salutare e piacevole rimanere in piedi, muovere un po’ le gambe per non farle intorpidire, respirare profondamente e camminare lentamente nella stanza. Sedetevi o coricatevi solo quando il respiro si sarà stabilizzato e i muscoli non saranno più intorpiditi. Noterete che un’ora dopo (o il giorno dopo) vi sentirete meglio e meno stanchi.
Questo ragionamento è valido, ancor di più, nel campo sportivo. I professionisti si scaldano adeguatamente, perché sanno che la qualità della loro prestazione dipende dalla qualità del riscaldamento. Statisticamente, il riscaldamento riduce il rischio di infortuni.
E’ curioso, e anche un po’ simpatico, che gli appassionati di sport, che amano imitare i loro idoli sportivi e comprare le stesse scarpe, usare gli stessi integratori, non li imitino nella preparazione per la gara o l’allenamento.
Vorrei sottolineare, contrariamente all’opinione comune, che un impiegato o un commerciante hanno la stessa probabilità di un calciatore professionista di farsi male durante una partita amatoriale; in effetti, il fatto che si allenino meno e siano probabilmente meno abili dal punto di vista tecnico non li fa certamente sentire più sicuri!
In conclusione vi dico: siate gaussiani!