I misteri del respiro – Parte II

Scritto da Gianfranco Di Mare

Ingegnere delle prestazioni

Quali sono le distinzioni tra respirazione toracica, addominale e costale? Ecco tutti i fatti importanti per una respirazione strategica.

Si è scoperto che un respiro “superiore” è più tonificante e stimolante, mentre un respiro basso aiuta a migliorare il rilassamento e ridurre l’ansia.

Se vi interessa, ricordate ciò che abbiamo detto sull’abbassamento del “centro respiratorio”. Come vedrete, è fattibile praticare una respirazione addominale senza un grosso sforzo concentrando l’espansione addominale in punti molto bassi, sotto l’ombelico o addirittura nella zona perineale (certamente, in questa maniera respiriamo meno aria).

“Respirare sotto l’ombelico” migliora la concentrazione, riduce l’ansia, accresce la lucidità e diminuisce la frequenza cardiaca. Specialmente se l’espirazione dura più dell’inspirazione (anche il doppio o il triplo).

È evidente come, quando siamo in uno stato di ansia o preoccupazione, la respirazione si “innalza”, e il ritmo respiratorio aumenta: respiriamo meno aria, ma più spesso, e spesso “soffiamo” con la bocca (guardate, per esempio, gli atleti in televisione quando si preparano alla loro prestazione), abbreviando così i tempi di espirazione. Ma questa relazione funzionale vale anche al contrario, per cui possiamo manipolare la respirazione per controllare il nostro stato d’animo e la nostra attenzione.

In realtà, “soffiare” è un metodo che utilizziamo intuitivamente per “allentare la tensione”: la contrazione rapida dei muscoli espiratori e il rilascio improvviso del diaframma provocano una reazione neurologica indotta che è in sé ansiolitica, rilassante e tonificante, in quanto ci consente di svuotare una percentuale maggiore dei polmoni, quindi di rinnovare una quantità di aria superiore a quella che normalmente viene trasportata con ogni respirazione.

Sembra quindi che “soffiare” possa essere un’ottima idea… la verità è, che quando giungiamo a soffiare abbiamo già accumulato un certo livello di tensione, anche a causa del fatto che la respirazione non è stata adeguatamente bassa.
Quindi, se sentite la necessità di sfiatare ben venga, mentre l’obiettivo di un buon performer (che sia un atleta o una casalinga poco importa) è di non avvertire l’esigenza di farlo, semplicemente respirando in modo più consapevole.

Prossimamente: Gli errori respiratori comuni tra gli atleti.

Immagine: Gustave Coubert, Donna con l’onda.
Cortesia di francescodebenedetto.it

Categorie Fitness

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