Hafefobia: la terribile paura del contatto fisico con altre persone

Ci sono fobie che possono passare inosservate, ma altre sono molto limitanti e invalidanti. Questo è il caso dell’afefobia o della paura del contatto fisico con altre persone. Attenzione, perché tutti abbiamo provato quella sensazione di disagio nei momenti in cui invadono il nostro spazio personale, ma non è sempre un disturbo fobico.

Vi diciamo tutto sull’hafefobia nel nostro dizionario delle fobie.

Cos’è l’afefobia

L’afefobia è la paura del contatto fisico con gli altri, di essere toccati da qualcuno, di vederli invadere il proprio spazio personale. Logicamente, non è il solito rifiuto che proviamo quando qualcuno senza poca o nessuna fiducia si avvicina troppo a noi e ci tocca, ma piuttosto una sensazione di panico quando si entra in contatto con altre persone che diventa insopportabile.

Questa paura del contatto fisico è uno dei disturbi fobici più limitanti, poiché riduce al minimo la vita sociale e può portare all’isolamento. Il semplice fatto di dover prendere la metropolitana per andare al lavoro può far salire alle stelle l’ansia. C’è la differenza tra rifiuto e fobia, proprio dove inizia a influire su tutte le aree della nostra vita.

Sintomi dell’afefobia

Cosa passa per la testa di una persona che soffre di afefobia? Che quando un’altra persona la tocca, può contagiarla con una malattia, che lui la tocchi perché si tratta di molestia, che ha l’intenzione di ferirla o che semplicemente si senta intimidita da tanta vicinanza. Come in tutte le fobie, è una paura irrazionale, infondata ed eccessiva.

Il fatto che si tratti di una paura irrazionale e che la persona che ne soffre lo sappia non significa che possa evitare di provare tutti i sintomi dell’ansia di fronte alla situazione temuta. Stare con le persone è un momento pericoloso in cui tutto il corpo è in guardia e può portare a un attacco di panico.

Oltre ai consueti sintomi fisici dell’ansia, l’afefobia è aggravata da sintomi psichici come la bassa autostima e un’autovalutazione negativa dovuta a questi pensieri distorti. Insistiamo, forse quella persona è ben consapevole del fatto che le sue reazioni sono eccessive, ma pensa di non poter fare nulla per evitarlo.

Cause dell’afefobia

Un’esperienza traumatica può essere una delle cause dell’afefobia o della paura del contatto fisico con altre persone. Esperienze varie e momenti spiacevoli o dolorosi che finiscono per essere collegati al gesto di essere toccati da un’altra persona. Immagina la morte di un familiare, per esempio. È un buon momento perché altre persone si avvicinino a te e ti tocchino, ti abbracciano o ti tocchino sulla spalla. Non è qualcosa di negativo, ma lo associ a un episodio molto doloroso.

Come per altre fobie, a volte l’origine è in un disturbo d’ansia. Lo stato di allerta a cui ci porta l’ansia può trovare pericolo in qualsiasi stimolo possiamo immaginare. E in questo caso si tratta di contatto fisico con altre persone. Se non trattata, molto probabilmente sorgeranno altre fobie.

Trattamento dell’afefobia

Tutte le fobie possono essere superate, ma è necessario cercare l’aiuto di uno psicologo professionista. A volte richiede anche un trattamento farmacologico per un certo periodo. Ma in ogni caso non è qualcosa che possiamo curare da soli se vogliamo garantirci una certa stabilità mentale.

La terapia più efficace nel trattamento delle fobie è la terapia cognitivo comportamentale. Il suo modo di agire è in primo luogo un pensiero distorto, quello che ti porta a pensare di essere in grave pericolo quando qualcuno ti tocca. Quindi la terapia agisce sul comportamento, in questo caso sull’evitamento, per modificarlo riducendo la paura e l’ansia.