Argomenti trattati
Sei uno di quelli che si sono uniti alla pratica dello sport a stomaco vuoto? O quelli che, al contrario, non sono favorevoli al digiuno strategico?
Vi diciamo i principali benefici e rischi dell’esercizio fisico a stomaco vuoto e alcuni consigli da tenere a mente. Prendi nota!
Oltre alla questione dello sport al mattino o al pomeriggio, c’è il dibattito sull’opportunità o meno di fare sport a stomaco vuoto.
E, con l’aumento della popolarità del digiuno intermittente, fare esercizio fisico senza prima mangiare alcun tipo di cibo è diventata una pratica sempre più frequente.
Ed è innegabile che fare attività fisica come prima cosa al mattino abbia dei vantaggi a cui, a volte, è molto difficile rinunciare e di cui non potremo godere in nessun altro momento della giornata. Aria fresca, strade vuote e prive di traffico, silenzio e, soprattutto, batterie cariche per affrontare la giornata con energia.
Ma la domanda è farlo dopo colazione o a stomaco vuoto? Una domanda che genera dibattito e che affronta, da un lato, coloro che si posizionano a favore della pratica sportiva a stomaco vuoto e, dall’altro, coloro che ritengono che non sia salutare. Ma cosa dicono gli esperti? Quali sono i benefici e i rischi per la salute derivanti dallo sport a stomaco vuoto? Risolviamo tutti i dubbi!
Cos’è il digiuno strategico?
La pratica di fare sport a stomaco vuoto è nota come digiuno strategico. Questo concetto si riferisce al fare sport una volta trascorse 3 o 4 ore dall’ultima assunzione. Cioè, allenarsi 4 ore dopo aver ingerito cibi solidi o bevande caloriche.
Ma, lungi dall’essere una moda passeggera, come spiegano gli specialisti, è un modo per aumentare le prestazioni e rendere lo sport più efficace e vantaggioso. Naturalmente, in momenti e periodi di tempo specifici, non come routine e forma di allenamento.
Ma come agisce il corpo quando ci si allena a stomaco vuoto? Bene, in termini generali, il corpo utilizza i grassi come fonte di energia. Cosa significa questo? Cioè, quando si esercita senza fare colazione, il corpo, e più specificamente i muscoli, utilizza l’energia accumulata nel corpo sotto forma di zuccheri e grassi. Di conseguenza, l’insulina diminuirà dopo l’esercizio.
Va notato che ciò si verifica quando il livello di allenamento è basso o moderato e si praticano alcuni sport e attività in particolare. Di queste attività parleremo più avanti!
Vantaggi di fare sport a stomaco vuoto
- Migliora la sensibilità all’insulina.
- Aiuta il recupero dopo l’allenamento.
- Favorisce la perdita di grasso.
- Migliora le prestazioni.
Rischi di fare sport a stomaco vuoto
- Svenimento e vertigini
- Perdita di massa muscolare
- Prestazioni fisiche inferiori.
- Riduce la capacità di tollerare e assorbire i carboidrati.
Quali sport sono adatti al digiuno?
Uno dei problemi da tenere a mente è che non possiamo svolgere alcuna attività fisica a stomaco vuoto. Come accennato in precedenza, questa pratica si concentra su atleti esperti e con un livello di allenamento basso o moderato o, ciò che è lo stesso, un esercizio di intensità moderata.
Non questo, niente esercizi di bodybuilding o jogging a stomaco vuoto.
- Una lezione di yoga.
- Una passeggiata a passo lento.
Naturalmente, gli specialisti raccomandano che queste attività non superino i 30 minuti di durata.
Aspetti da considerare
- Fatelo sotto la supervisione di uno specialista.
- Per le prime volte in cui viene seguito il digiuno strategico, porta all’allenamento un frutto o una bevanda isotonica per evitare possibili vertigini.
- Non è raccomandato per le persone che non sono abituate all’esercizio.
- Non prendete questa pratica come una routine, lasciate che sia qualcosa che, se fatto, avviene di tanto in tanto.
In ogni caso, va notato che, come indicato dagli esperti, dovrebbe essere un professionista della nutrizione sportiva a indicare l’allenamento da seguire e ad adattare la dieta. È importante non fare queste pratiche da soli, soprattutto se non siamo atleti esperti.
Da Hogarmania raccomandiamo che, per qualsiasi domanda che possa sorgere, non esitate a consultare il proprio medico di famiglia o uno specialista.
