L’ingegnere delle performance, Gianfranco Di Mare, discute il dibattito sulle scarpe: sono vantaggiose o dannose? Beneficiano gli atleti o li rovinano? Non c’è una soluzione certa a questa questione. Un errore comune è quello di abituarsi continuamente allo stesso paio di scarpe, quando la realtà è che dovremmo consentire al nostro piede di abituarsi a vari tipi di calzature.
Questo è particolarmente rilevante per i bambini e gli adolescenti, ma anche per gli adulti. La maggior parte delle callosità si sviluppa per il continuo utilizzo della stessa scarpa.
Non dobbiamo pensare che una scarpa sia un “oggetto perfetto”, costruito esclusivamente per noi. È vero, le scarpe si adattano con il tempo al nostro piede, ma al contempo, anche noi ci adattiamo, non solo con i piedi, ma con tutto il nostro corpo, alle nostre scarpe. Questi adattamenti reciproci possono essere vantaggiosi, neutri o limitanti.
Si è dimostrato che, quanto maggiore è la capacità di una persona di adattarsi (dal punto di vista motorio, posturale, cinestetico e fisiologico), minore sarà l’influenza che la calzatura avrà sulla qualità della nostra vita. Tuttavia, non tutti possiedono queste capacità, quindi generalmente una scarpa richiederà sempre qualche adattamento limitante.
Quindi, le scarpe sono dannose? Ancora, come al solito, per dare un’opinione valida, dobbiamo porci la domanda a chi e in quali condizioni. Proseguiamo con questa discussione domani, vi aspettiamo.
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