Riproponiamo l’analisi tecnica sulla performance della squadra di calcio Nazionale durante gli ultimi Mondiali in Germania, presentata da Gianfranco Di Mare, noto ingegnere della performance. Il punto centrale di questo argomento, come abbiamo promesso in precedenza, è il concetto di “supercompensazione”.
Cosa si intende per supercompensazione? È un principio piuttosto semplice che può essere spiegato con l’ausilio di una specifica immagine (ingrandibile con un clic). Per illustrarlo, consideriamo la capacità di prestazione fisica di una persona in un preciso istante: Mario può correre 1000 metri in almeno 3 minuti oggi, mentre il record personale di Cristina è attualmente di 70 kg di peso sollevato dal banco in un singolo movimento … e così via. Il livello di prestazione di partenza è rappresentato nel grafico con il punto “1”, con l’asse delle ordinate che rappresenta la capacità di prestazione e l’asse delle ascisse che denota il tempo.
Immaginiamo che il nostro atleta (noi) inizi a praticare il suo allenamento. Un punto cruciale da considerare è il fatto che un atleta si stanca mentre si allena! La discesa della curva verso la zona “3” nel grafico evidenzia la decrescita graduale delle prestazioni dell’atleta a causa della stanchezza insorgente nel corso dell’allenamento. Il picco di Stanchezza coincide con la fine dell’allenamento (punto “2”). Segue da qui un periodo di riposo in cui l’atleta riesce a recuperare le sue energie (zona “4”) – questo è il periodo di “compensazione”, essenzialmente la fase di recupero dall’affaticamento.
Tuttavia, nella fase in cui la curva è inferiore al punto di partenza (punto “1”), le capacità di performance dell’atleta sono ancora minori rispetto a prima dell’inizio dell’allenamento. È solo al confine tra la zona “4” e la zona “5” che l’atleta è in grado di riportare le sue capacità ai livelli pre-allenamento … a quel punto, scegliendo il momento giusto, ha compensato completamente la fatica.
Ma è qui che si produce il “miracolo”: se l’atleta aspetta ancora un po’ prima di iniziare il secondo allenamento, le sue prestazioni migliorano ulteriormente (zona “5”), superando addirittura il livello di partenza! Questa fase, conosciuta come “supercompensazione”, segna il punto in cui l’atleta diventa più forte rispetto a quando ha iniziato l’allenamento. Ma come gestire questa curva, e come sfruttarla a nostro vantaggio per ottenere i migliori risultati? Quali conoscenze devono avere gli allenatori professionisti per massimizzare le performance di una squadra e mantenerle al top? Discuteremo di questi aspetti nel prossimo appuntamento!
Image credits vanno a body-shop.it.
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