Il rinomato ingegnere di performance, Gianfranco Di Mare, discusse in un precedente articolo i due tipi di gonfiore: quello interno addominale e la ritenzione cutanea di liquidi, fornendo consigli su come distinguerli.
Non vi è dubbio che il bere eccessivamente o mangiare troppo salato può portare ad una ritenzione anomala di liquidi. Tuttavia, non si tratta solo di queste azioni, ma anche dell’equilibrio ormonale all’interno del corpo. Sempre troppo di una cosa per lunghi periodi può portare a squilibri, e questi squilibri sono spesso legati ad alterazioni degli ormoni specifici.
Il nostro corpo non è semplicemente un recipiente in cui immagazziniamo ciò che mangiamo.
A volte, limitare il consumo di sale può aiutare, ma in altri casi, potrebbe causare altri problemi. Ad esempio, una carenza di sodio clorato può essere problematica, esattamente come un eccesso può esserlo.
Di Mare propone un efficace stratagemma per gestire la ritenzione idrica. Se si sospetta di consumare troppo sale, la pressione sanguigna non è bassa e l’urina è scura (tranne la prima del mattino), si consiglia di ridurre l’apporto di sale. Se le urine diventano più chiare, significa che i reni stanno eliminando più liquidi.
Al contrario, in presenza di pressione sanguigna bassa o urine chiare, potrebbe non essere opportuno ridurre l’ingestione di sodio clorato; anzi, potrebbe essere utile aumentarla finché l’urina non assume un colore appropriatamente intenso.
In tal caso, la causa dell’eccessiva ritenzione idrica non è l’assunzione di sodio clorato, il problema va affrontato in modo più complesso.
Prossimamente, Di Mare continuerà a discutere questo argomento. Restate sintonizzati.