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Anglofobia: rifiuto o paura dell’Inghilterra e degli inglesi

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La paura irrazionale ed eccessiva è ciò che definisce una fobia, ma ci sono alcuni casi in cui il concetto di fobia viene confuso con quello di odio o rifiuto. È il caso dell’anglofobia, quella paura dell’Inghilterra, degli inglesi, della loro cultura o della loro lingua che deriva dal pregiudizio e non da un disturbo fobico.

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Ve lo raccontiamo nel nostro dizionario delle fobie
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Cos’è l’anglofobia

L’anglofobia è l’odio o il rifiuto dell’inglese. All’inglese come lingua e all’inglese come originario dell’Inghilterra, dei suoi costumi, delle sue forme e di tutto ciò che lo riguarda. Nel caso dell’anglofobia, l’Inghilterra diventa al centro di un rifiuto così irrazionale ed eccessivo da assomigliare a una fobia.

Ma non si tratta di una vera e propria fobia. Succede come l’aporofobia o il rifiuto dei poveri, che è un atteggiamento di emarginazione che entra nel campo della sociologia e dell’antropologia più che in quello dei disturbi medici e psicologici. Sebbene non sia un problema medico, è anche necessario «curare» perché ha conseguenze molto negative.

Quando soffri di anglofobia, senti un rifiuto estremo di tutto ciò che viene dall’Inghilterra. Dall’usanza di bere il tè alla lingua stessa, quella che è diventata quasi la lingua universale. Gli anglicismi che incorporiamo sempre più frequentemente nel nostro vocabolario, specialmente nel campo del lavoro e delle nuove tecnologie, promuovono anche alcune riserve verso tutto ciò che è inglese.

Cause dell’anglofobia

Può essere a causa di quella percezione che abbiamo dell’imposizione del linguaggio. Oggi l’inglese è il mezzo di comunicazione più utile al mondo e dobbiamo avere un certo livello di conoscenza di quella lingua per accedere a qualsiasi lavoro, qualificato o meno. Vederlo come un’imposizione e come un’invasione nel caso degli anglicismi che stiamo incorporando non fa che incoraggiare l’avversione per tutto ciò che viene dall’Inghilterra.

Ma ci sono altre cause. In alcuni paesi che hanno avuto uno stretto rapporto con l’Inghilterra, gli odi aumentano. Va ricordato che un tempo l’Inghilterra possedeva mezzo mondo e ogni processo di colonizzazione implica ingiustizia e sfruttamento. Che la storia e la storia siano vere, non sembra sufficiente perché oggi si continui a essere puniti con il rifiuto dei discendenti di quei coloni.

Conseguenze dell’anglofobia

L’anglofobia ha le sue conseguenze sotto forma di discriminazione e violenza. Attaccare le aziende con emblemi inglesi o mostrare apertamente il rifiuto dei turisti che arrivano in alcune città costiere del nostro paese, ad esempio, sono alcuni degli esempi di questa anglofobia che nel caso della Spagna si mescola a determinate dosi di turismofobia.

E la discriminazione non porta mai nulla di buono dal punto di vista sociale. La separazione tra buoni e cattivi, tra chi è adatto e chi non lo è, tra chi ha diritti e chi no, è il germe della violenza. Generalizzare e mettere tutti i cittadini di un paese nella stessa situazione a causa di ciò che hanno fatto i loro antenati o di ciò che fa oggi un piccolo gruppo di loro è ciò che dà a questo problema la sua dose di fobia, irrazionalità ed esagerazione.

Non esiste una cura per l’anglofobia, oltre ad avere una mentalità aperta, leggere, viaggiare e comprendere il mondo in un modo più aperto, così aperto che l’unica cosa che non ha posto sono i pregiudizi, gli stereotipi e il rifiuto dell’altro.

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