Scritto da Gianfranco Di Mare, ingegnere delle prestazioni, questo articolo si focalizza su alcuni tra i più ricorrenti errori che potrebbero causare una stasi o mancata crescita nel bodybuilding. Gli errori includono l’implementazione di un allenamento con un eccessivo numero di esercizi, l’eccessivo utilizzo di esercizi monoarticolari, non eseguire una serie con sufficiente intensità o riposarsi per troppo tempo tra una serie e l’altra dello stesso esercizio, e infine, non allenare il muscolo per tutta la sua lunghezza.
In questo contesto, l’articolo discute la relazione tra il bodybuilder e il “peso dell’esercizio”, un argomento delicato e complesso. Per molti, esiste una notevole ambiguità in relazione a questo tema. La maggior parte dei bodybuilder ha ricevuto il consiglio che devono aumentare il peso per raggiungere risultati significativi, ma sottolineano anche l’importanza di eseguire correttamente l’esercizio per promuovere lo sviluppo muscolare. Questo può spingere molti ad ignorare la differenza tra il “carico esterno” e il “carico interno“.
Il “carico esterno” si riferisce a vari aspetti quantificabili dell’allenamento come il peso utilizzato, il tipo di esercizio, le serie, le ripetizioni, i periodi di recupero, la velocità di esecuzione, la traiettoria, le tecniche di esecuzione, la frequenza degli allenamenti e il tipo di energia impiegata. D’altro canto, il “carico interno” riguarda la quantità di sforzo richiesta per eseguire il lavoro.
È importante notare che questi due tipi di carico non sono sempre proporzionali l’uno all’altro. Per esempio, se una persona è più stanca un giorno, il “carico interno” sarà più alto a parità di “carico esterno“. Al contrario, superiori livelli di energia permettono di alzare il “carico esterno” senza alterare il “carico interno“.
L’articolo chiude notando che i bodybuilder dovrebbero cercare di massimizzare il “carico interno” nelle loro programmazioni di allenamento. Infatti, dovrebbero aumentare il peso solo dopo aver esaurito tutte le possibilità di allenamento da un esercizio, piuttosto che ricorrere a tecniche per sollevare più peso. Una volta raggiunto questo obiettivo, ogni chilo in più sul bilanciere avrà il potenziale di tradursi in risultati muscolari concreti. Infine, l’autore ci ricorda che i bodybuilder non sono powerlifter o pesisti.
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